“Blackout” con Nico Dockx e Andreas Golinski

Mostra di fine residenza

Nico Dockx (B) e Andreas Golinski (D) sono artisti in residenza a Nosadella.due da novembre 2007 a gennaio 2008.

L’invito a Nico Dockx, selezionato dal curatore del MAMbo Andrea Viliani, in collaborazione con Nosadella.due e Gino Giannuizzi di neon>campobase, ha dato vita a un inedito progetto di collaborazione, a una convergenza solidale verso un’unica modalità d’azione, per quanto temporanea e occasionale, fra soggetti differenti quali appunto Nosadella.due, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e neon>campobase, storica piattaforma di sperimentazione artistica bolognese.

Al termine della residenza Nico Dockx ha realizzato through time & today, un doppio intervento sviluppato tra Nosadella.due e neon>campobase quale tappa bolognese di un “archivio del presente” cui l’artista lavora da anni quale lettura a posteriori di accadimenti, situazioni, dialoghi, immagini, relazioni, che hanno fatto parte della sua vita e di cui ha più o meno volontariamente conservato un frammento.

L’archivio è uno strumento cinetico per la comunicazione e la connessione con l’“altro”…I miei archivi credo siano una mescolanza di molte differenti costellazioni private e di misteriose alchimie personali.” (ND)

A neon>campobase Dockx presenta una triplice versione del video through time & today in cui si raccontano tre differenti e possibili approcci alla narrazione. Tutti ugualmente validi, la versione definitiva di un video già pubblicamente esposto, quella precedentemente scartata, come l’ulteriore versione che ne svela il processo di ripresa originale, i tre approcci alla stessa realtà suggeriscono lo scorrere del tempo e l’impossibilità di una codificazione definitiva.

Per Nosadella.due, through time & today si arricchisce invece dell’esperienza avuta nei due mesi di permanenza a Bologna per trasformarsi in un libro d’artista che, redatto in collaborazione con Helena Sidiropoulos, scrittrice e artista belga, già compagna di Dockx in numerosi progetti, illustra una duplice lettura di materiali appartenenti ad un tempo comune ma a una percezione ed esperienza talvolta differenti. Un libro che si avvale dell’apporto di altri contributi (quelli di Andrea Viliani, Elisa Del Prete, Gino Gianuizzi), che diventano nuovi documenti dell’esperienza, e di un reader molto speciale come Douglas Park, già collaboratore di Nico Dockx in altri progetti, in grado di fornire una lettura vocale, ponte di connessione col pubblico, nel corso di una doppia performance per l’inaugurazione.
Accanto alla pubblicazione, una raccolta di immagini selezionate e ordinate sempre secondo due differenti approcci alla realtà delle cose ri-vissute attraverso i materiali dell’archivio dai due artisti, sarà proiettata nell’ambiente privato vissuto dagli artisti a Nosadella.due, che, durante la mostra, viene pubblicamente condiviso.
Inoltre, un’insegna luminosa che altro non è che un infantile scarabocchio, capitolo anch’esso della medesima storia, diventa, all’esterno dell’edificio, pagina scritta sulla città e fonte di richiamo alla sede della residenza.

Selezionato da Daniela Cascella, giornalista e curatrice indipendente di Roma, Andreas Golinski ha invece lavorato sulla memoria a partire da un fatto non personale ma “storico”. Prendendo spunto da un recente romanzo di Adriano Prosperi, “Dare l’anima. Storia di un infanticidio”, dedicato alla vera storia di Lucia Cremonini, giovane donna giustiziata, nella Bologna papalina del 1709, per l’infanticidio del proprio neonato, l’artista affronta un passato dimenticato che al tempo stesso fa riflettere su un tema di ancora forte attualità come quello delle nascite frutto di violenza o rifiutate dalle stesse madri per mancanza di mezzi e/o indulgenza. La rievocazione del dramma storico preso in esame da Golinski avviene però a livello di coscienza senza alcuna narrazione, dando vita, nella monolitica installazione in mostra, a suggestioni di forte impatto, in grado di suscitare stati d’animo, più che di rievocare l’evento stesso. Facendosi largo tra l’inquietudine di stanze puntualmente illuminate, il pubblico brancola nel buio della propria coscienza raccogliendo impressioni di un racconto mai svelato.
L’intento dell’artista infatti è quello di ri-educare la nostra coscienza, di insinuarsi nella nostra mente, di ri-dare consapevolezza e responsabilità alla nostra percezione di fronte a fatti che tendono invece a scivolare via dalle nostre menti cancellati da altre sollecitazioni che subentrano senza tregua. In questo senso la ricerca dell’artista si orienta anche verso una riflessione che indaga le modalità attuali di comunicazione mediatica che ormai imperversano nella nostra quotidiana percezione dei fatti e sempre di più influenzano anche la relazione tra le persone stesse.

Nico Dockx (Antwerpen, 1974) è a Bologna per la terza volta, dopo la mostra da neon>campobase nel 2003 e quella col collettivo Building Transmissions in occasione della chiusura della GAM nel 2006. Già presente a livello internazionale presso importanti musei come il MuHKA di Anversa, il CCA di Kitakyushu, e il Centre International d’art et du paysage di Vassiviere, e ospite alla Biennale di Venezia nel 2003, Nico Dockx si è inoltre aggiudicato quest’anno la residenza al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

Andreas Golinski (Essen, 1979), dopo essersi laureato presso la University of Art di Basilea, ha esposto al Museum of Contemporary Art di Basel, al Museum Beaux Art di Mulhouse ed è stato selezionato per il corso di formazione della Fondazione Ratti di Como nel 2005 sotto la guida del visitor professor Alfredo Jarr per cui ha esposto nello stesso anno per la mostra conclusiva ad Assab One (MI).

La mostra finale “Blackout” a Nosadella.due, è stata resa possibile grazie al contributo di Emil Banca – Banca di Credito Cooperativo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, ArteFiera e alla collaborazione di sponsor tecnici e aziende locali quali Tipografia Irnerio, IronCup, Nettuno Neon, Eurovideo, La Bandiga.